E LA FELICITA’, PROF? – Matinée 2025/2026
Lunedì 2 marzo 2026, ore 10:30
E LA FELICITA’, PROF?
Tematiche: REALIZZAZIONE DI SÉ
Età: 13+

L’anno scolastico sta per cominciare e un professore di lettere si prepara ad affrontare l’ennesimo “primo giorno di scuola” di un anno che questa volta è diverso dagli altri: è l’anno degli esami di maturità. Attraversando veloci primo e secondo quadrimestre, scorrono come in un diario le storie dei ragazzi di una classe simbolica, adolescenti cresciuti troppo in fretta, buffi, ironici, disillusi, eppure capaci di mostrare un senso di realtà sorprendente quando sono messi di fronte a problemi più grandi di loro.
Questo spettacolo è il racconto di un ultimo anno di scuola dove si attraversa la vita di un prof e dei “suoi” 29 studenti e sistematicamente si inciampa nella parola “felicità”.
C’è spazio a scuola per parlarne? E la scuola può insegnare ad essere felici? Si può insegnare anche questo? Cosa può fare un professore solo di fronte alla valanga di umanità, problemi, pressioni, sfide che si ritrova addosso ogni anno? Forse si può scoprire qualcosa di sé stessi anche insegnando? Anche navigando in questo mare? Trovare la risposta a questi interrogativi è una sfida apparentemente impossibile, affrontata dal prof con l’incoscienza di chi crede saldamente nelle relazioni umane. Il rapporto con gli adolescenti diviene un continuo interrogarsi su sé stessi e sul ruolo di adulti e, soprattutto, sulla nuda vita degli studenti, già uomini e donne, animata da un intreccio di desideri, passioni, ansie, aspettative sempre sottoposte al vaglio di un mondo che ha poca indulgenza, che non aspetta, che impone, classifica e sanziona.
“Dopo molti anni di racconto e lavoro della natura insieme ai ragazzi, da qualche anno ho sentito l’esigenza di raccontare agli adulti dei ragazzi e, forse, della loro sacrosanta natura selvaggia. Questo spettacolo rappresenta per me il secondo capitolo del “racconto della scuola” dopo Cammelli a Barbiana, la narrazione su Don Milani scritta insieme a Francesco Niccolini. L’ho sentito da subito come il racconto di una Barbiana d’oggi, dove rimani indietro anche se semplicemente non hai il “machismo”, uomo o donna che tu sia, che il sistema d’oggi sembra imporre.
Attraverso un quotidiano, ostinato confronto con una classe nell’anno della maturità, il prof ascolta e ci racconta storie che parlano di amore, malattia, diversità, integrazione, violenza, anoressia: insomma, di vita. Diceva Italo Calvino: “anche a vivere si impara” e questo spettacolo accoglie per me la sfida che questo possa accadere in quel luogo speciale che è la classe in un’epoca dove è così importante riflettere insieme su cosa può significare “merito” di fronte a quell’umano così sensibile che siede dietro i banchi di scuola e, non da meno, dietro la cattedra.”
Luigi D’Elia
Aperto anche di domenica, con gli stessi orari, solo in caso di spettacoli o altre attività.
Chiuso il lunedì.
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