*ANNULLATO*Anima!

ANNULLATO

ANIMA! cinque paesaggi

Di LEVIEDELFOOL

2 dicembre ore 21 al Teatro dell’Unione di Viterbo

Si comunica che lo spettacolo ANIMA! cinque paesaggi della compagnia LEVIEDELFOOL previsto il 2 dicembre ore 21 al Teatro dell’Unione è annullato per sopraggiunti impedimenti della compagnia.

Coloro che hanno acquistato il biglietto in Teatro possono richiedere il rimborso direttamente al botteghino secondo l’orario di apertura (dal martedì al sabato con orario 10.00 – 13.00 e 15.00 – 19.00.); coloro che hanno utilizzato la vendita online possono richiedere il rimborso direttamente a Ticketone.

Teatro dell’Unione

piazza Giuseppe Verdi – Viterbo

La biglietteria del Teatro è aperta dal martedì al sabato con orario 10.00 – 13.00 e 15.00 – 19.00.

Aperto anche di domenica, con gli stessi orari, solo in caso di spettacoli o altre attività.

Chiuso il lunedì.

Per informazioni www.teatrounioneviterbo.it e teatrounioneviterbo@gmail.com

Tel. 388.95.06.826

Facebook Teatro dell’Unione

Twitter @teatrounione

Instagram @teatrounione


giovedì 2 dicembre 2021 ore 21
Teatro dell’Unione, Viterbo

Compagnia LEVIEDELFOOL

ANIMA

regia e drammaturgia Simone Perinelli

consulenza artistica, aiuto regia e organizzazione Isabella Rotolo

con Sussanah Iheme, Ian Gualdani, Alessandro Sesti e Simone Perinelli

disegno luci Gianni Staropoli
video Luca Brinchi e Daniele Spanò
progetto sonoro Giovanni Ghezzi
direzione tecnica e movimenti di scena Letizia Paternieri
scene e maschere Francesco Givone, Chiara Manetti, Gisella Butera e Matilde Gori
costumi Tommaso Cecchi de Rossi
coproduzione Teatro del Carretto, Fondazione Luzzati – Teatro della Tosse e Leviedelfool

sostenuto dalla Regione Lazio con il Fondo Unico 2021 sullo Spettacolo dal Vivo

Con il sostegno del Centro di residenza della Toscana (Armunia – CapoTrave/Kilowatt), Aldes/SPAM!, Teatro Biblioteca Quarticciolo – Teatro di Roma, Murmuris – Teatro Cantiere Florida Firenze

Cinque capitoli come cinque movimenti a celebrare altrettanti possibili luoghi dell’anima. A legarli quattro esistenze che ciclicamente muoiono e rinascono in nuovi personaggi, all’infinito, in quella grande animazione che è la vita stessa. Uno spazio liquido, mobile, indefinito. Un fondale come nel set di un cartoon scandisce il tempo e costruisce paesaggi interiori: un cielo, una vecchia carta da parati di una casa diroccata, una giungla. Un messaggio in una segreteria risuona nella casa completamente abbandonata, a parte 4 gatti che ancora abitano lì. Messaggio che suona come un rebus da decifrare:

Moltissimi gatti si sono radunati in una casa diroccata e deserta, dove un uomo li sta osservando di nascosto. Un gatto balza sul muro e grida: “Dite a Dildrum che Doldrum è morto”. L’uomo va a casa e ripete la frase alla moglie, al che il gatto di casa fa un balzo e miagola: “Allora il re dei gatti sono io!” e scompare su per il camino.

Questo è l’inizio del viaggio per cercare di dare voce all’indicibile che ci abita e silenziosamente ci parla specchio del mondo in cui viviamo.

Anima mia, dove sei? – con questa domanda Jung si interroga, nel suo Libro Rosso, sulla scoperta e l’analisi dell’inconscio. Allo stesso modo intendiamo interrogarci, con un’elaborazione di fantasie personali sugli archetipi in quanto forme primarie di sviluppo della coscienza, manifestazioni simboliche da cui nasce il mito come figura nella quale si incanala e si esprime l’energia dell’anima.

ANIMA! cinque paesaggi è una composizione per quattro performer, quattro anime, o animali, nel loro susseguirsi di vite e reincarnazioni per cercare di dare voce all’indicibile attraverso cinque landscape interiori o paesaggi inconsci, trasformarti in immagini che parlano, specchio del mondo in cui viviamo.

Il viaggio di ANIMA! toccherà di volta in volta temi come la ricerca di se stessi, trasformata sulla scena in una vera e propria battuta di caccia; la perdita di sé, della percezione del tempo e dello spazio, in cui ci interrogheremo su cosa significa sentirci al di fuori del nostro “io”, perderci nel vuoto; l’imitazione come istinto primordiale dell’essere umano, ma non solo, anche di tutte le creature viventi, come caratteristica necessaria all’evoluzione; il tema del doppio, in quanto ombra che incombe nel rapporto identitario di ciascuno di noi; la morte e la rinascita e infine la vita come rappresentazione, il voyeurismo informatico, la frantumazione del sé nella prolificazione dei mezzi tecnologici e delle possibilità di riproduzione, di ri-prodursi, nel senso non più biologico del termine, ma tecnologico, in un sovraccarico di copie più o meno esatte di noi stessi.

DESCRIZIONE DEL PROGETTO

La vita è un viaggio iniziatico che ci conduce alla verità e all’unione, quello che Jung definisce “processo di individuazione”: la meta di questo viaggio è lo sviluppo della personalità individuale. ANIMA! nasce come viaggio interiore esperito attraverso l’immagine, è il percorso dell’anima platonica, la ricerca del sé. Il nostro lavoro non prevede uno spettacolo diviso in capitoli ontologici sul concetto di anima, non un semplice racconto o un’immersione nella psicologia e nella storia, ma un flusso di immagini, un percorso di scoperta che lo spettatore sarà chiamato ad affrontare insieme ai performer. Siamo convinti che il processo di conoscenza individuale sia legato a doppio filo con la creazione artistica, attraverso le sue opere l’artista scopre se stesso ed è dallo svelamento interiore che ogni individuo può dare vita a una qualsiasi forma d’arte. James Hillman nel suo saggio Il codice dell’anima esplora i concetti di carattere, vocazione, destino. Tre semplici parole che assumono un ruolo fondamentale, sia nello sviluppo e nella realizzazione individuale di ciascuno di noi quanto nella nascita dell’opera d’arte. La nozione di anima che Hillman reintroduce nella cultura psicologica occidentale, traendola fuori dal linguaggio poetico e religioso nel quale era stata confinata dopo il neoplatonismo rinascimentale, è fortemente connessa al mito, in cui essa trova il proprio luogo di manifestazione ininterrotto. Oggi però viviamo in un’epoca in cui il mito è morto, o forse si è semplicemente reincarnato, ha trovato un’altra forma. Ripiegati su se stessi, adattati ai nuovi linguaggi della contemporaneità, gli archetipi si sono evoluti dando avvio alla nascita di nuovi miti. Lo stesso concetto di anima è mutato, così come l’identità dell’opera d’arte.

Questo progetto, partendo dalle riflessioni del sociologo Erving Goffman, intende utilizzare il teatro come metafora utile a indagare l’importanza dell’azione umana all’interno della società. Vorremmo scoprire attraverso quali meccanismi il concetto di arte si sia ridotto a mero esibizionismo con il proliferare delle possibilità e dei dispositivi utili alla produzione. Al giorno d’oggi chiunque può impugnare uno smartphone e mostrare la sua anima al mondo intero. O forse soltanto l’idea di un’idea dell’anima, l’ombra nella caverna di Platone. Ne La vita quotidiana come rappresentazione Goffman racconta la società parlando di attori e di pubblico, di routine e di parti, di rappresentazioni, di imbeccate, di ambientazione scenica e di retroscena, di esigenze, capacità e strategie drammaturgiche. Attraverso la metafora del teatro la sociologia spiega la realtà del mondo, il nostro tentativo sarà invece quello di attuare un processo inverso: attraverso l’analisi della nostra società, raccontare il teatro che ci meritiamo.

NOTE DI REGIA

“Anima! cinque paesaggi” è un testo composto da cinque movimenti, cinque capitoli legati da un filo rosso con l’intento di esplorare i paesaggi che l’Anima disegna dentro ogni essere vivo e venuto al mondo, immaginando una voce per l’indicibile che udiamo dentro mentre affrontiamo i grandi temi che ci accompagnano nel corso della vita.

Immagine e visione assumono un ruolo preponderante indirizzandoci verso una ricerca che verta liberamente su linguaggi visivo/sonori in grado di sviluppare ciascun paesaggio fino alla sua epifania. Ogni paesaggio un colore, un animale, un luogo geografico, una suggestione interna, un momento di vita che abbiamo trascorso o che prima o poi attraverseremo.

Lo spettacolo diventa così un percorso da svolgere in simbiosi con lo spettatore, accompagnato nei luoghi più intimi e profondi, grazie alla contaminazione di linguaggi diversi: teatro, danza e video arte.

Quattro performer, tre attori e una danzatrice, uno spazio vuoto solo a prima vista, ma che all’occorrenza sia scatola magica e specchio in cui il pubblico veda riflessi i paesaggi che ospita in sé durante quei momenti di distrazione profonda, quando la mente smette di produrre pensieri a raffica, e rimaniamo assorti sospesi dentro immagini che non sappiamo raccontare.

(Simone Perinelli)

Mascherina e Green Pass obbligatori

Biglietti:

12 € intero

10 € ridotto

Teatro dell’Unione
piazza Giuseppe Verdi – Viterbo

La biglietteria del Teatro è aperta dal martedì al sabato con orario 10.00 – 13.00 e 15.00 – 19.00.

Per informazioni www.teatrounioneviterbo.it e teatrounioneviterbo@gmail.com

Tel. 388.95.06.826

Facebook Teatro dell’Unione

Twitter @teatrounione

Instagram @teatrounione

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