Restituzione del lavoro della Residenza del Teatro delle Condizioni Avverse

domenica 29 ottobre 2023 ore 17.30
Foyer del Teatro dell’Unione

Restituzione del lavoro della Residenza del Teatro delle Condizioni Avverse

Domenica 29 ottobre, ore 17.30 presso il foyer del Teatro dell’Unione di Viterbo, Natasha Czertok porterà in scena il suo nuovo spettacolo di teatro danza “Kashimashi” e verrà realizzata la restituzione finale di “Linea Gustav” di Maurizio Igor Meta.

“Kashimashi”, è il nuovo spettacolo di teatro danza di e con Natasha Czertok dove “Il genere determina il nostro agire quotidiano”: gesti, comportamenti, riti sociali.
Con la lente di ingrandimento della ricerca teatrale, il “bestiario privato” di Natasha Czertok si insinua, con una buona dose di autoironia, nelle dinamiche legate a quella che siamo soliti definire “normalità” e agli stereotipi in cui ci riconosciamo/ che rifiutiamo/ in cui ci sentiamo costretti. La “messa in forma” del mondo che l’essere umano mette in campo per essere efficace nel suo tendere all’universalità si serve, obbligatoriamente, di una modalità simbolica, ed è a questi simboli che si fa riferimento nella performance.
Per arricchire questo sguardo la regista e interprete ha scelto la modalità del “laboratorio aperto” invitando un gruppo di persone eterogeneo per età, sesso, appartenenza etnica e sociale ad inviare i propri contributi.
“Le risposte alla mia lettera sono state molte e diverse.
Frettolose, profonde, precise, dubbiose, critiche, divertite, inaspettate.
Un vortice di immagini di forme e natura diversa.
Ho sentito nella maggior parte delle persone a cui ho inviato la mia richiesta un deciso impegno, una spinta a mettersi in gioco, desiderio di esserci.
Avevamo appena superato il lockdown e questo forse ha dato una spinta in più”.
Gli ambienti sonori sono creati da Vincenzo Scorza, attento scultore di suoni che introduce nei suoi pattern elementi anche molto diversi tra loro, talvolta discordanti, con risultati sorprendenti e raffinati che accompagnano e completano le azioni, contribuendo alla creazione di un caleidoscopio di creature che prendono vita su diversi livelli: quello drammaturgico, quello coreografico, quello simbolico.
Il “bestiario privato” di Natasha Czertok si insinua nelle dinamiche legate a quella che siamo soliti definire “normalità”.

Restituzione finale di “Linea Gustav” di e con Maurizio Igor Meta
“Domenico Meta perse entrambi i genitori a sette anni e, appena tre settimane dopo aver compiuto i ventun anni, decise di partire per gli Stati Uniti d’America.
Partì da Napoli con il piroscafo Devonia, viaggiando in Steerage, sbarcando a New York il 26 novembre 1890, dopo ventuno giorni di Oceano.
Fu ammesso negli Stati Uniti, dove lavorò per circa trent’anni, pala e piccone, sulle ferrovie americane, facendo avanti e indietro sette volte.
Nei primi anni del Novecento tornò con una valigia piena di dollari e comprò circa quindici “tomoli” di terreno a San Giorgio a Liri, contrada Limatella, nella Valle del Liri.”

“Ellis Island”, il solo teatrale ispirato alla storia del mio bisnonno e al mio Viaggio in nave cargo sui suoi passi, si chiude con la conquista da parte del bisnonno di quella Terra.
Quella Terra fu dove edificò la sua casa, pietra su pietra, come le pietre che per trent’anni aveva spaccato, insieme alla sua schiena, sulle ferrovie americane.
Quella Terra porta ancora oggi le ferite della seconda guerra mondiale, ne sputa fuori ancora i resti, eco e monito per le generazioni successive.
Tra il settembre del 1943 e il maggio del ’44, appena poche settimane dopo l’armistizio, la casa fu occupata dalle truppe tedesche, e quella Terra, divenne terra di frontiera.
Divenne fronte.
C’è un filo profondo che lega “Ellis Island” a “Linea Gustav”.
Linea Gustav ne rappresenta il secondo atto, il secondo atto di quello che ho chiamato Viaggio della Vita.
Così come “Ellis Island” è stato preceduto dal Viaggio in nave cargo sui passi del bisnonno, allo stesso modo “Linea Gustav” è stato preceduto da un viaggio, un Cammino, su quel tratto di linea, tra Montecassino e i Monti Aurunci, in mezzo al quale si trova quella terra.
“Linea Gustav” prova a raccontare di quella occupazione, e di quella terra che, per circa sette mesi, “andò al fronte”.
L’ultimo verso di “Ellis Island” diventa il primo passo di “Linea Gustav”.
In quella fine, è l’Inizio.
Il protagonista non è più l’emigrante, ma l’esule nella sua terra, in entrambi i casi, un Eroe in lotta per la Vita.
Con riferimento alla poetica del lavoro, la parola si fa musica.
Il testo non è mai solo meramente raccontato, è agito, si muove e muove.
Ed è la sua stessa sonorità a suggerire intenzioni, azioni, movimenti, in una dimensione performativa che coniuga la musicalità della parola con la dinamica del movimento.
Gli antichi strumenti della voce e del corpo creano lo Spazio, evocano Immagini e Luoghi, e insieme a elementi scenici, paesaggi sonori, video, diventano simbolo, Linguaggio, in una costante tensione verso l’epico e il poetico.
(Maurizio Igor Meta)

Partecipazione gratuita fino ad esaurimento posti.

Il progetto della Residenza Multidisciplinare della Bassa Sabina Terrarte 2022_2024 è sostenuto all’interno dell’Accordo di Programma interregionale triennale 2022-2024, in attuazione dell’articolo 43 ”Residenze” del D.M. 27 luglio 2017 n. 332 e.s.m.i. – Avviso Pubblico per il sostegno a progetti di residenza individuali per artisti nei territori in materia di spettacolo dal vivo nella Regione Lazio, ai sensi della L.R. 15/2014, art. 3, comma 3, lettera a), per il triennio 2022- 2024…”.

Info: www.condizioniavverse.org

Teatro dell’Unione
piazza Giuseppe Verdi 10, Viterbo
tel 388 9506826
teatrounioneviterbo@gmail.com

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