TheKITCHENtheory

Venerdì 16 febbraio ore 21:00

Concept e regia – Marisa Ragazzo
Coreografie – Marisa Ragazzo e Omid Ighanì
Danzatori – Omid Ighanì, Samar Khorwash, Alessandro Marconcini, Serena Stefani, Claudia Taloni, Tiziano Vecchi
Editing musiche – Omid Ighanì, Marisa Ragazzo e Samar Khorwash
Musiche autori – Swod, Maya Beiser, Loscil, René Aubry, Hazmat Modine, Woven Hand
Allestimenti – Roberto Rini
Organizzazione – Alessandra Pagni
Con il sostegno di Centro Danza Canal / Teatros del Canal Madrid e Compagnia Naturalis Labor
In collaborazione con Istituto Italiano di Cultura di Madrid

 

Il primo luogo da raggiungere al mattino e l’ultimo da visitare prima di andare a dormire. Una zona di transito vivace o solitaria ma sempre e comunque piena di odori, ricordi, sensazioni, attese e infiniti stati sospesi.
Dura tutta la vita questa relazione densa e profumata fatta di rumori fluidi e familiari, di spazi imparati a memoria e su ogni cosa, potenti come sovrane, regnano le parole.
La stanza delle parole: escono dalla bocca come dervisci rotanti, capaci di schivare, sfiorando dolcemente o conficcarsi come lame.
Restano lì sospese per anni, quasi diventano un’ eredità, aleggiano in ogni pertugio e sovente sono le memorie delle famiglie.
La cucina è l’area prescelta per affondare i denti e i sensi in preziosi nutrimenti ma soprattutto è lo spazio dove si parla.
Parole. Parole. Un fiume in piena, ognuna diversa dall’altra, lunghe ed elastiche come alghe o rigide e appuntite, s’impossessano della bocca per urlare l’ incomprensione o la denuncia della solitudine o parlare dell’amore.
Numerose come chicchi di riso, necessarie tutte per dire in mille modi la stessa cosa e troppo poche per riuscirci.

 

DaCru Dance Company mette in scena “theKITCHENtheory”, produzione dinamica e fortemente evocativa, abile nel tracciare i confini di una nuova avanguardia artistica e densa di quella gestualità quotidiana che crea il reale mood della nuova danza urbana: una commistione di generi e di stili, sperimentazione e contaminazione.

Al linguaggio tecnico dei danzatori, pulito ed estremamente virtuoso, frutto di un lungo ed emotivo legame con i coreografi stessi, si affianca una forza interpretativa e scenica, umana, comunicativa ed emozionante.

E’ un racconto teatrale.
Le danze urbane difficilmente, per loro stessa natura, trovano una collocazione immediata al palcoscenico: quest’opera, così come tutte le produzioni della compagnia, tende a sottolineare e a dimostrare quanto, oggi, il suo linguaggio sia in costante evoluzione e sperimentazione fino al punto da diventare comprensibile, fruibile, drammaturgico, emozionante e onirico, e di fatto fortemente legato al teatro.
La gestualità urban dei DaCru lega il mood metropolitano a quello del teatro, creando una fusione attraente ed estremamente contemporanea che facilmente raggiunge e conquista il pubblico non avvezzo alla danza così come quello classico degli abbonati.
Affascina le nuove generazioni per il contesto culturale e artistico al quale esse sentono di appartenere e nel contempo giungono veloci anche ad un pubblico adulto e fortemente eterogeneo, di certo catturato anche dalla scelta musicale, eclettica, sofisticata e nello stesso tempo dotata di forte immediatezza comunicativa.

 

Adatto a qualsiasi tipo di pubblico

 

DaCru Dance Company – Compagnia indipendente.
Sebbene costituitosi in Associazione Culturale solo nel 2013, il progetto DaCru nasce nel 1996 dall’unione artistica di due danzatori e coreografi tra i più rappresentativi del panorama della danza urbana italiana, Marisa Ragazzo e Omid Ighani.
E’ la prima formazione italiana a danzare negli spazi performativi black delle capitali europee in tournée nel ’98 e nel ’99. Da qui inizia la spinta verso la sperimentazione della danza urbana mescolata al concetto del teatro come spazio fisico, decisamente estraneo alla street culture. In questa zona di confine, i coreografi danno vita ad un percorso innovativo di urban theater, spaziando ovunque possa giungere la contaminazione dell’hip hop, fondendone il gesto tecnico con quello dell’house, della danza contemporanea, del jazz rock e del breaking più innovativo.
La compagnia debutta nel 1998 e prosegue negli anni successivi danzando su palcoscenici importanti.
Nel 2008 la danza urbana dei DaCru approda sul palco del Malibran-Fenice di Venezia, con il debutto di “Le Roi”, tributo alla lucente e breve vita di J.M.Basquiat, con la collaborazione live del dj californiano Omid Walizadeh, e da lì prosegue incessantemente sul territorio nazionale ed internazionale per importanti teatri, circuiti, piattaforme e festival.

 

DaCru Dance Company affianca all’attività di produzione e distribuzione degli spettacoli anche un’intensa attività finalizzata alla formazione di danzatori professionisti urban e hip hop e alla divulgazione della cultura delle danze metropolitane.

 

MARISA RAGAZZO E OMID IGHANÌ iniziano la loro collaborazione artistica nel 1996, amalgamando sistematicamente le personali curiosità artistiche, il proprio background e i propri talenti, attenti a mantenere integre le diversità e spesso riuscendo ad esaltarle.
La loro diversa formazione artistica, accademica per Marisa (Prebil, Trayanova, Lupov, Peter Goss, Sebron) e street per Omid (freestyler, come molti talenti nati e cresciuti nella cultura hip hop degli anni ’80), produce un codice artistico fortemente innovativo e di certo singolare. Innamorati entrambi della sperimentazione estrema e delle contaminazioni di stili e linguaggi, creano una dimensione coreografica insolita, restando allo stesso tempo assolutamente raggiungibili dal pubblico.
Amano la velocità, il virtuosismo tecnico, la fusione dello spazio teatrale con il codice artistico della strada, dalla quale attingono le spinte verso l’arte nei diversi suoi aspetti, cosa che li porta spesso a collaborare con musicisti underground e visual artists.
Il loro primario obiettivo resta quello di uscire dagli spazi convenzionali, attraverso originalità, invenzione, innovazione e ricerca.
Nel 1996 Marisa Ragazzo e Omid Ighanì aprono due scuole di formazione professionale di hip hop, tutt’ora in attività, nel Lazio ed in Sardegna, alle quali si aggiungono, negli anni, altre 8 sedi condivise nell’ organizzazione con Cruisin‘ Arts (MC Hip Hop School: Milano, Verona, Jesi, Firenze, Roma, Bari, Catania, Cagliari), ed una scuola di specializzazione per il Video Dance e l’House (Cruisin’ Urban Dance Hdemy: Modena e Roma).
Da settembre 2015, i corsi di formazione professionale sono direttamente gestiti dai coreografi e prendono il nome di NOHA HipHop School e Nuovi Linguaggi Metropolitani.
Oltre alle scuole di formazione professionale, svolgono un’intensa attività d’insegnamento, in Italia e all’estero.

 

Foto Alessandro Botticelli

 

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